Tra il 505 e il 491 a.C. i due tiranni Cleandro e Ippocrate intrapresero una nuova campagna di conquiste, molto più ambiziosa della prima e che mirava alla conquista delle regioni settentrionali ed orientali dell'isola. Furono infatti conquistate varie città tra cui quelle di Nasso, Leontini, Catania, Ergezio e Zancle, oggi Messina. Questo coincide sicuramente con l'inizio del periodo di splendore economico e politico e a dimostrazione di ciò sono state ritrovate monete d'argento coniate nel periodo in cui Gela fu comandata daI Ippocrate. Furono intraprese anche una serie di battaglie per la conquista di Siracusa (famosa la battaglia al fiume Eloro in cui l'esercito siracusano fu sbaragliato). La città non fu presa dai Geloi anche grazie all'intervento di Corinto e Corfù ma in seguito ad un trattato, Camarina venne ceduta a Gela, che la ripopolò con nuovi coloni guidati da Glauco di Caristo, visto che era stata precedentemente distrutta proprio da Gela.
Nel 481 a.C. Gelone prese il governo della città, succedendo ad Ippocrate che era caduto in battaglia nei pressi del fiume Simeto nell'attacco contro una roccaforte dei Siculi. Egli proseguì la politica espansionistica dei precedenti tiranni. Dapprima strinse rapporti con Terone, tiranno di Akragas, di cui sposò la figlia e poi conquistò Siracusa sfruttando le discordie sorte nella città tra due classi sociali. Egli stesso prese direttamente il controllo della città, affidando Gela al fratello Gerone (o Ierone). In dieci anni di dittatura Gelone divenne talmente potente da essere chiamato dai Greci in loro aiuto nella guerra contro i Persiani ma il dittatore si impegnò invece nella guerra contro i Cartaginesi e vinse insieme ai suoi alleati la battaglia decisiva di Himera nel 480 a.C. Con il bottino di guerra e i prigionieri cartaginesi divenuti schiavi, furono costruite numerose opere pubbliche ed imponenti templi. Nel 478 a.C. Gelone morì, sicché Ierone coprì la sua carica a Siracusa e a Gela fu messo a capo uno dei fratelli di Gelone, cioè Polizelo.
Nel 481 a.C. Gelone prese il governo della città, succedendo ad Ippocrate che era caduto in battaglia nei pressi del fiume Simeto nell'attacco contro una roccaforte dei Siculi. Egli proseguì la politica espansionistica dei precedenti tiranni. Dapprima strinse rapporti con Terone, tiranno di Akragas, di cui sposò la figlia e poi conquistò Siracusa sfruttando le discordie sorte nella città tra due classi sociali. Egli stesso prese direttamente il controllo della città, affidando Gela al fratello Gerone (o Ierone). In dieci anni di dittatura Gelone divenne talmente potente da essere chiamato dai Greci in loro aiuto nella guerra contro i Persiani ma il dittatore si impegnò invece nella guerra contro i Cartaginesi e vinse insieme ai suoi alleati la battaglia decisiva di Himera nel 480 a.C. Con il bottino di guerra e i prigionieri cartaginesi divenuti schiavi, furono costruite numerose opere pubbliche ed imponenti templi. Nel 478 a.C. Gelone morì, sicché Ierone coprì la sua carica a Siracusa e a Gela fu messo a capo uno dei fratelli di Gelone, cioè Polizelo.
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